Recensione della silloge poetica “Akamon” di Furio Detti

Riassunto degli aspetti salienti della silloge poetica

La silloge si compone di tre sezioni: Partenza, la più ricca, quanto a numero di liriche (19), Giappone 2012 (15 poesie) e Ritorno, 8 componimenti, a cui si aggiunge un testo finale in prosa, Fonte Camilla.
I temi toccati sono vari: il Bacco di Michelangelo, un omaggio a Ezra Pound, la questione della Val di Susa, la critica sociale, il Kendo, praticato dall’autore, fino ad aspetti più intimi e quotidiani, in una mescolanza di forme, generi e lingue (parte I).
La sezione II, dai titoli giapponesi, prende il via con una serie di componimenti brevi (haiku), a cui fanno seguito testi più lunghi, e vi si raccontano impressioni e considerazioni legate a un viaggio in terra nipponica. E’ a questo gruppo che appartiene la poesia da cui prende il titolo la silloge.
Ritorno, l’ultima sezione, che comprende liriche in italiano e in inglese, sembra mostrare, rispetto alla parte iniziale, un tono più ispirato e filosofico.
Conclude la raccolta, il testo in prosa “Fonte Camilla”, un’invettiva nei confronti di quello che l’autore definisce il mondo “civile”.

Valutazione dello stile e della sintassi

La silloge non ha uno stile unico, ma comprende varie forme, generi e perfino lingue differenti.
Si va infatti dalla sestina lirica al sonetto, all’haiku o tanka, attraverso un ampio ricorso all’endecasillabo, metro cardine della nostra tradizione. Vi si ritrovano poesie in una lingua inglese classicheggiante (si veda l’uso del pronome Thee o il possessivo thy), in italiano e liriche dove il testo (italiano) è corredato di ideogrammi (o kanji) giapponesi.
Dal punto di vista del tono, non mancano aspetti ironici come, ad esempio, nell’immagine delle piume degli uccelli che si immaginano soggette a tassazione (nella poesia collettiva Chiodo scaccia chiodo) o nell’evocazione degli indizi rivelatori del delitto commesso dai gatti (VIII).

Pregi e limiti a fronte degli obiettivi e citazione dal testo

L’autore spazia tra differenti temi e moduli stilistici, rendendo al lettore l’idea di un percorso letterario e personale piuttosto complesso, tra prese di posizione impegnate e quotidianità, generi mutuati dalla cultura giapponese, metrica tradizionale e verso libero.
A volte chi legge può avere l’impressione di un compiacimento fine a se stesso nell’uso di rime e assonanze (ad es: …dalla folla,/ il freddo che sorprende, il caldo – colla/ viscosa che si versa – sulla frolla/ città…), strumenti linguistici che il poeta dimostra in ogni caso di saper maneggiare con disinvoltura.

Giudizio finale di sintesi

Akamon si rivela una raccolta poetica di grande complessità, sia dal punto di vista dei contenuti, sia dello stile, data l’ampia gamma di strumenti metrici e linguistici cui l’autore ricorre.
Pur indulgendo in un certo autocompiacimento, la silloge è una raccolta idonea per un lettore attento e accorto.

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