13 maggio 2008: Reading di poesie

Un’occasione di refrigerio per lo spirito costretto dalla vita di tutti i giorni, un momento leggero e intenso di distensione dei sensi e distacco intellettuale dalla concretezza quotidiana.
Si è tenuto così il terzo incontro di reading di poesie, organizzato dal Circolo letterario Bel-Ami, presso la libreria “Il Mattone” a Centocelle, proprio in quel momento della giornata in cui una persona dovrebbe lasciarsi alle spalle tutte le sue ore di lavoro e impegni, ed ha in questo modo la possibilità di fare un volo pindarico tra i suoni e le sensazioni regalate da poeti impensati. Impensati perchè forse queste persone le incontriamo nei nostri percorsi di tutti i giorni, ma in questi quotidiani incontri anonimi non possiamo immaginare le riflessioni che fanno, le ispirazioni che hanno e l’eleganza o la forza con cui le esprimono. Così il reading, questo momento di incontro, di scambio, si presenta come un’opportunità offerta…
Il filo conduttore della serata questa volta non è stato un tema specifico, piuttosto la freschezza dei “versi in rima e assonanza”. E come scivolano le note di un componimento in armonia, così semplicemente è scivolata via la serata.
L’incontro si apre con la lettura delle poesie di Iago (Roberto Sannino) – semplicemente un poeta, che parla attraverso i suoi versi – e subito ci incanta, maestro della musicalità intensa e sincera.
A seguire Lady M. (Marica Recchiuti) che con la sua poesia dal titolo “Era, non era, ma…” da subito proclama i suoi intenti sonori e nel frattempo ci parla di altro, di una persona a lei cara che non è più con lei.
Di seguito occupa la scena Slawka G. Scarso che con le sue “Ode allo scroccone” e “Il report sbagliato” rivela un temperamento divertente e arguto.
Luca Pietrosanti invece ha valorizzato l’eredità del passato impiegando un esperimento metrico quattrocentesco – la terzina lirica.
A scandire gli interventi gli applausi sinceri di un pubblico deliziato dal lirismo dei versi e dalla musicalità delle interpretazioni, che non si sono però esaurite in queste prime battute.
La serata è, infatti, proseguita alla scoperta della metrica di Maurizio Rossi, Enrico Pietrangeli, Livia Bìdoli e Ugo Magnanti; una metrica a volte sciolta, a volte più tortuosa, figlia di percorsi introspettivi differenti e personali, a volte esplicitati in versi cristallini, a volte nascosti sotto le sembianze di oscure ma affascinanti figure retoriche.
Che questo alfine è la poesia, un percorso personale, un viaggio nell’intimo di cui a volte è difficile disegnare una mappa precisa, che sia chiara per chi quel viaggio non lo ha fatto, ma del quale ascolta affascinato il racconto da chi ne è stato il protagonista.
Racconto, che esplicitato dai versi dei suoi protagonisti nell’arco della serata, sembra aver colpito gli ospiti presenti che lo testimoniano con un applauso convinto.

Luna Capponi}

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