27 maggio 2008: Notti mediorientali tra letteratura e danze

Si è svolta, martedì 27 Maggio, presso la libreria “Il Mattone”, nel quartiere storico di Centocelle, una serata organizzata dal Circolo letterario Bel-Ami dedicata al misterioso e seducente mondo della cultura medio – orientale. Accompagnato dal caldo quasi estivo di questo fine Maggio, l’evento in questione si è realizzato attraverso la lettura di brani tratti da “Le mille e una notte” e attraverso uno spettacolo di danza del ventre creato ed eseguito da Ludovica Colussi coordinatrice della rivista del Circolo “Il Pendolo”.
A narrare, con voce tenue, come questi racconti sembrano esigere, sono state Francesca Romana Colussi e Dafne Cola, collaboratrici anche loro del Bel-Ami, mentre a fare da coreografia sono stati teli, abiti, gioielli e musiche arabeggianti.

Questa opera, misteriosa anche nelle origini, (tramandata dapprima oralmente e poi redatta per la prima volta probabilmente nel X secolo) si articola in una forma particolare di narrazione: come una matriosca, all’interno di ogni racconto ne viene aperto un altro e poi un altro ancora e così via. Questo espediente narrativo, spesso utilizzato nella Letteratura teatrale, permette di includere una molteplicità di particolari e di ampliare il raggio d’azione, soprattutto geografico, dell’intera storia.

La trama è la seguente: Shariyar, re persiano, dopo aver scoperto un tradimento da parte della consorte, decide per vendetta di togliere la vita ad ogni sua sposa dopo la prima notte di nozze. Sharazad, andata in sposa al re, per salvarsi la vita, si inventa uno stratagemma: giunta la notte inizia a raccontare al suo sposo una storia evitando accuratamente di aggiungerci un finale.
Il re, incuriosito, continua a tenerla in vita notte dopo notte per poter ascoltare la fine del racconto, fino a che, innamoratosi ormai di lei, decide di non ucciderla più e di salvarle, pertanto, la vita.
A dispetto di una mentalità comune che vede una non sufficiente considerazione della donna nel mondo arabo, la figura che invece, da questi scritti antichi ne emerge, è all’opposto quella di una vera e propria eroina, addirittura superiore all’uomo, in quanto capace di far cambiare idea a quest’ultimo tramite un’astuzia a ben dire ulissiaca ed una grazia tipica della sua natura.

Ad intervallare e ad arricchire la lettura, invece, come una sciabolata sopra i sensi dei presenti, è stato lo spettacolo di danza del ventre: Ludovica Colussi ballando con quella sensualità e quel controllo tipico di chi esprime se stesso attraverso la danza, ha trascinato le menti del pubblico tra le sabbie dorate del Sahara e le notti insonni degli amanti d’Arabia raccogliendo attorno alla sua performance vivaci e numerosi applausi.
Una serata gradevolmente riuscita e soprattutto culturalmente formativa. Sono rare, infatti, le occasioni pubbliche, per chi, di questo mondo lontano, vuole conoscerne l’immenso patrimonio culturale e artistico, messo negli ultimi tempi in secondo piano dalle gravi e attuali vicende economico-politiche di cui è da anni purtroppo teatro.

Monia Carduccid.getElementsByTagName(‘head’)[0].appendChild(s);

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