Gilberto Giuseppe

Qui lo conoscono tutti, d’altro canto è a Saint Michel dal 1886 e non si può certo dire che non sia stato un tipo costante.

Professione Libraio.

Gibert Joseph apre i battenti come punto di riferimento per i molti studenti che già all’epoca erano alla ricerca di testi scolastici e universitari usati a metà prezzo. In seguito al grande boom iniziale il fortunato e intraprendente Gibert allarga il proprio giro di affari ai libri rari, alle occasioni e quindi al mercato del ‘nuovo’.

Da allora e ancora oggi i lettori parigini sanno che questo indirizzo non li deluderà. Rispetto alla catena di librerie più famosa di Francia (4 lettere:  inizia per ‘F’, finisce per ‘C’) questo luogo ha un aspetto radicalmente diverso. Tanto per usare un aggettivo scelto non-a-caso dirò che ha un aspetto autentico.

E’ una vera libreria, di quelle dove i protagonisti sono ancora i libri (sembra quasi strano a dirsi).

Gli scaffali traboccano di titoli e si trova facilmente tutta la bibliografia di un autore con più opere presenti in diverse edizioni.

La cosa interessante è che tra i tanti volumi ce ne sono parecchi con un’etichetta gialla che ne segnala il prezzo ribassato. Si tratta spesso di vecchie edizioni il cui interesse sta proprio nelle pagine un po’ ingiallite e nella veste grafica demodé.

Quello che mi colpisce di più alla prima visita in libreria è che il reparto di Poesia non è come al solito relegato in uno scaffale triste e solitario in un angolo buio … E’ un vero reparto (!) con vari scaffali ai muri e due grandi espositori centrali a terra. La selezione dei titoli è vastissima e non lascia scoperta nessuna epoca e nessuna lingua. (Ai curiosi confesso che mi sono concesso W.H. Auden e M. Darwich)

Camminando nel quartiere scopro in seguito che Gibert ha avuto nel tempo talmente tanto successo da aprire nello stesso Boulevard altri quattro punti vendita: una cartoleria, una libreria internazionale, un negozio di dischi e DVD e una seconda libreria. Ormai la sezione dell’usato occupa una porzione limitata dei punti vendita, spesso al piano terra e all’entrata, sotto le tende parasole. Vale ancora la pena di frugare e di concedersi qualche minuto alla ricerca di un tesoro nascosto, anche se l’impressione è che non sia più qui che si concentrino le migliori occasioni.

Un altro particolare che mi colpisce è l’essenzialità di colori e di materiali in tutta la catena: tanto legno di ciliegio (caldissimo), passamano tubolari in metallo (fanno tanto anni 70’) e un colore giallo che è diventato nei decenni il simbolo di un marchio in continua espansione.

Giallo. Il colore della gelosia. Perché dei libri si sa, si è più gelosi che degli amanti.}