Silence ça pousse

Oggi parlerò di un programma televisivo. Ebbene sì. Perché credo che anche questo possa darci un’idea del contesto (o dovrei dire humus…) culturale di un paese. Silence ça pousse è giunto alla sua XV edizione e il suo successo continua a rinnovarsi. Un grande varietà? Un reality- o un talk-show? Niente di più lontano. Un programma di giardinaggio. Dimenticate subito Luca Sardella, non ci sono né cappelli rosa né canzoni neo-melodiche. Dimenticate anche la fascia oraria della siesta domenicale, Rete 4 e le televendite delle batterie di pentole con fondo in acciaio Inox spesso 1 cm. Si va in onda in prima serata su TeleFrance 5, che potrebbe assomigliare ad un mix tra Rai2 e Rai5. I conduttori sono due: Noëlle Bréham, pacata e sobria signora amante della natura, e lui, la stella del programma, Stéphane Marie, artista giardiniere, della famiglia dei sempreverdi. Una puntata tipo si articola in due momenti, il primo in cui si illustrano le proprietà e le modalità di coltivazione di piante ornamentali o da frutto, e il secondo… quello che tiene incollati i telespettatori allo schermo, la rubrica Pas de Panique. In un periodo in cui va di moda partecipare a programmi TV per farsi rifare il look, l’arredamento di casa, l’educazione dei figli e ovviamente le tette, Silence ça pousse propone il restyling del giardino, del terrazzo, del cortile o di qualsiasi spazio verde necessiti di un ritocchino urgente. Dopo un breve brain-storming (i francesi non utilizzerebbero mai questa espressione) per trovare con i padroni di casa una comunione di intenti, Stéphane stende sul tavolo una miriade di pennarelli ad acqua e su un blocco da disegno dà libero sfogo alla propria fantasia creativa. Non che sia un maestro d’arte, ma con pochi tratti delinea il profilo di quello che sarà il risultato finale. Dopodiché, piante a volontà da ogni angolo del pianeta, vasi di ogni forma e dimensione, supporti, decori, punti luce e tanto olio di gomito (sospetto in realtà che quest’ultimo sia a carico di una folta schiera di professionisti che rimangono dietro le quinte, sarà sicuramente per timidezza). Neanche a dirlo il risultato è strabiliante, degno delle migliori riviste di arredamento (detto da chi è cresciuto a pane e A&D). Gli spazi prendono vita in un equilibrio armonico di pieni e vuoti, i colori si mescolano elegantemente mettendo in risalto tutte le specie presenti, ogni angolo assume volume e importanza. La missione è compiuta. A questo punto possiamo andare tutti a dormire con lo spirito più leggero sapendo che un altro giardino è stato salvato.

Perchè ho scelto di parlare di questo programma? Ripeto un paio di dettagli: Prima Serata, Canale 5.} else {