Le Comptoir Général

Lungo il Canal Saint Martin, in un enclave nascosto al riparo dalla massa critica di parigini e turisti, si trova il Comptoir Général, un luogo molto interessante dove trascorrere pomeriggi e serate finalmente diversi.

Caffè, ristorante, biblioteca, vintage market… e buon umore a pacchi. Il Comptoir è uno spazio molto ampio e si articola in diversi ambienti come si addice ad una realtà polifunzionale.

L’atmosfera è decisamente etnica: l’Africa nera, creola, ritmica, coloratissima.

Ci sono divani in pelle nei quali sprofondare e concedersi al lusso di una chiacchiera, un buon libro, o (pourqoi pas?) un mohito alla fragola.

Con un pizzico di fortuna si potrà assistere all’esibizione live di una band; io mi sono trovato per due volte ad ascoltare un gruppo africano che tra percussioni e strumenti inusuali intratteneva il pubblico e invitava a seguire la performance con il movimento libero del corpo.

Una nuova magia prende vita nel cortile dell’edificio dove si accede attraverso una porta a vetri. Sembra di entrare in una serra dell’orto botanico (a proposito: nelle serre del  vero Jardin de Plantes non c’è quasi nulla da vedere, ndr) con piante tropicali dalle foglie giganti e panchine che si prestano ad un momento di pausa.

Sempre al piano terra, un piccolo negozietto (la cui inviolabile saracinesca è una tenda in patchwork) espone la mercanzia tipica di un mercato delle pulci (vedi Impara l’Arte).

Nella biblioteca invece, al primo piano, si trovano libri di viaggio, diari, titoli inusuali, letteratura da tutto il mondo con varie rarità da sfogliare o acquistare.

La cucina propone piatti semplici ma abbondanti, con influenze etniche e fusion. Il week-end si viene per il brunch da mezzogiorno in poi (ma in Africa sapranno cos’è il brunch?).

Insomma un posto vivace e ben diverso dai ‘soliti’ bistrot della capitale, eppure, nella sua unicità, è perfettamente radicato e contestualizzato in una città cosmopolita. Al successo del Comptoir Général hanno contribuito sicuramente anche la cordialità e la visione aperta dei gestori e del personale, materie prime molto rare da queste parti.

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