Mostra “Il lato oscuro” – Festival Dieci Lune

Copia di lato-oscuroIn occasione del suo Dieci Lune – Festival dell’autore, il Circolo Letterario Bel-Ami organizza la mostra “Il lato oscuro”.

La mostra sarà inaugurata venerdi 7 aprile alle ore 19.30 presso il Millepiani a Roma.
La collettiva vedrà esposte opere fotografiche, pittoriche, scultoree e, durante la serata inaugurale, il reading poetico.

Special guest: La performance Bautta di Barbara Lalle

CONCEPT

Il tema scelto, Il lato oscuro, nasce da una riflessione sul concetto di oscurità e sulla sua accezione forse troppo negativa.
È proprio vera l’affermazione di Mr Duncan Lloyd «credo che il lato oscuro della luna non debba mai vedere la luce»?
È vero che nell’oscurità risiedono le nostre paure più ancestrali o l’artista, scandagliando tutte le parti del suo animo, ritrova forse nella parte più buia e profonda di sé la scintilla di creazione oppure proprio nell’oscurità c’è la parte più vera della realtà?
La mostra con le sue opere vuole esporre il personale concetto di lato oscuro che ogni artista sente ed esprime.

 

ARTISTI IN MOSTRA:

Alessandro Arrigo: grafico e illustratore ha lavorato e collaborato con RAI, Virgilio, Action Aid. Collabora con musicisti e scrittori per l’ideazione e la realizzazione delle copertine dei loro lavori.  Ha esposto i suoi lavori in mostre personali e collettive in Italia e all’estero.  Nell’ultimo anno ha partecipato a una collettiva organizzata da GoyArt a New York e una Barcellona. www.arrigodesign.it

Virginia Cerruto: “Ho sempre visto meglio quando i miei occhi erano chiusi”. E’ così che l’artista individua quei meridiani e paralleli che conducono a territori senza nome che appartengono ad una disciplina che non si può insegnare: geografia dell’anima. Si tratta di luoghi nel quale il tempo si dilata, come un lungo respiro che guida alla mediatazione e gli occhi della mente possono strappare alla coscienza la chiave per accedere alla sfera dell’ inconscio. Così l’ esperienza sensoriale percettiva del reale si prolunga e si trasfonde in una dimensione atemporale dalla quale l’artista estrae un codice visivo che svela stati e strati in cui il tempo non è più successione di momenti ma qualità della coscienza.

Federica Cicchelli: fin da bambina sperimenta l’espressione artistica in tutte le sue forme: la pittura, la  danza, la poesia e il canto. Nel corso degli anni, il linguaggio espressivo poetico e pittorico diviene strumento privilegiato per ricercare e raccontare se stessa. Psicologa fermamente convita nel potere terapeutico dell’ Arte come àncora di salvataggio e valvola di sfogo di vissuti ed emozioni. Dopo un’esperienza a Varsavia, che la segna profondamente, si trasferisce a Roma, dove attualmente vive. Attraverso la creazione artistica si propone di portare alla luce la preziosa Poesia presente in tutte le cose.

Silvio Corteggiani: artista Neoemozionalista. Sembra che stia sfidando se stesso sul ring dell’arte.  Una variegata produzione utilizzando tecniche, materiale ed argomenti come se fosse sempre alla ricerca di una definizione del suo mutevole mondo visivo, sembra voglia ricordarci che l’arte è principalmente libertà. Dicevano gli antichi: Arte è creare nuova vita nella bellezza. Gli esempi storici sono infiniti e lui pare farsi forte di questa consapevolezza, perciò si propone sul palcoscenico espositivo con la caratteristica principale di emettere un atto liberatorio nel dipingere quello che sente con qualsiasi gesto, segno o materiale.

Valentina Di Giovanni: amante dell’arte fin da bambina, si laurea in Architettura degli interni e allestimento a Roma, in questi anni  si sviluppa la passione per la fotografia. Frequenta nel 2011 un corso di fotografia presso l’Upter con Paola Bordoni, un workshop nel 2013 con Gabriel Rifilato con esposizione finale presso la libreria a Campo De’ Fiori. Ha esposto presso diverse sedi tra cui il Felt Music e la Locanda Blues, ha collaborato a servizi fotografici per cerimonie e feste e ha realizzato servizi fotografici su commissione. Attualmente la fotografia continua ad essere una grande passione che l’accompagna nei viaggi e nella quotidianità per le vie della città.

Emilia Di Stefano: autrice di performance teatrali e di installazioni concettuali, ha partecipato a numerose mostre collettive e workshop di arte interattiva, tra cui Arte in movimento per Roma, evento organizzato dal Movimento dei Neoemozionalisti (di cui l’artista fa parte), “Aracne – Open Expo”, il “Meeting Internazionale di Arti Visive”. Ha esposto in numerose gallerie in Italia e all’expo internazionale artistica Barcelona Art Festival e alla mostra internazionale Light in Art, Londra. Pubblicata nel catalogo Protagonisti dell’Arte 2014, dal XIX secolo ad oggi: pittura, grafica, fotografia a cura di Paolo Levi (EA Editore Palermo). La ricerca dell’artista si focalizza soprattutto sull’intervento del colore, ispirato dall’action painting pollockiano, che segue l’impulso e il flusso delle emozioni e sulla decontestualizzazione dell’oggetto. www.emiliadistefano.com

Emiliano Esposto: artista eclettico, amante della sperimentazione e dell’utilizzo di materiali di riciclo negli anni porta in scena spettacoli live dove pittura, musica e danza si uniscono dando vita a mondi surreali.  L’opera Limonette é stata realizzata al teatro Antigone a Testaccio (Roma) durante una performance live

Gaetano Giglio: l’arte è essere libero, è non avere canoni, può essere forza distruttiva e al contempo romantica, può essere gioia, malinconia, rabbia, è un abbandono che ti permette di uscire da tutto ciò che è formale, di andare contro la schiacciante routine e di esprimere te stesso appieno”. È cosi che avverte l’arte e l’essere artista Gaetano Giglio. Riesce a trasformare in materia d’arte elementi di vita, rendendo e realizzando se stesso, con le sue aspirazioni, le sue illusioni e delusioni, la sua coerenza e incoerenza.  Fra le mostre: “Arte in Movimento per Roma”, evento organizzato dal Movimento Artistico dei Neoemozionalisti (di cui fa parte), diverse esposizioni collettive presso “94TELE ArtGallery”. E’ presente con le sue opere in mostra permanente presso la galleria “Artexpertise” di Firenze.

Barbara Kreisl: la sua formazione e`l’architettura, il suo percorso la scenografia , la sua dedizione sono i colori e la sua passione la TRASFORMAZIONE: Trasformare un vecchio edificio industriale in un luogo di cultura. Trasformare parole in spazi. Trasformare la natura in forme e colori sulla tela. Con la macchina fotografica cerca di captare anche li la TRASFORMAZIONE di un momento cruciale, un inizio di un CAMBIAMENTO

Marco Marassi: nasce a Roma dove attualmete vive e lavora, autodidatta si perfeziona presso la Scuola di Arti e Mestieri Ettore Rolli di Roma studiando fotografia. Tra le varie mostre e riconoscimenti: nel 2012 espone al Macro di Roma come finalista del preimo d’arte contemporanea Adrenalina, nel 2014 presso l’Arsenale di Venezia come finalista del premio Arte Laguna, nel 2014 è tra i 6 vincitori del premio “Warsteiner Young Talents”  nell’ambito dell’Affordable Art Fair di Milano. Attualmente collabora con varie gallerie sul territorio nazionale

Piero Marsili: pittore espressionista a volte surrealista a volte simbolista a volte tutto (espressionista-surreale-simbolista). Lavora sulla Defigurazione, attualmente con tre colori: Bianco-Rosso-Nero. Ama Van Gogh, Caravaggio e Mario Schifano. www.pieromarsili.it

Maristella Occhionero: laureata in Psicologia clinica presso  l’Università Pontificia Salesiana, attualmente vive a Roma. Le sue attitudini artistiche emergono sia in ambito letterario che figurativo, infatti, ormai da diversi anni si diletta a comporre racconti e poesie, senza mai trascurare l’arte della fotografia. Tra i riconoscimenti ottenuti sono da citare il primo posto al concorso letterario Michele Buldrini di Campobasso e il posto da semifinalista per il Molise al concorso La Giara indetto da Rai Eri. Dal 2015 ha dato il via alla sua casa editrice La Ruota Edizioni

Martino Pirella: nato a Mantova più o meno mentre i Beatles pubblicavano il loro primo disco a 45 giri e Sean Connery interpretava il suo primo James Bond. All’età di otto anni la prima macchina fotografica, una Diana F, verso i quindici anni, una Zenith russa, solida ed economica e verso i diciotto, Pentax ME, che gli sembrava di non aver mai avuto una cosa così bella. Oggi concilia impegni lavorativi e passioni creative, che spaziano dalla fotografia alla grafica, al disegno, alla musica, lo spettacolo, la scrittura, la cucina.

Alessia Scafettida avvocato non praticante, trasferisce i suoi interessi in astratto sulla pittura. La tela diventa la spalla su cui versare lacrime di dolori e delusioni, i colori e la musica agiranno in Lei come una simbolica droga. Da autodidatta continua a sperimentare e dipingere in modo istintivo fino all’incontro con Federico Marcoaldi, affermato pittore informale di Milano, che diventa il suo maestro e la incoraggia alla sperimentazione di nuove tecniche e materiali. Vive l’arte come una fenice: spinta a cercare nella sua nuova vita una grande possibilità, una realtà parallela che lei ha il privilegio di ottenere dal suo passato per rendere fantastico il suo presente.

Sergio Sechi: Ama l’arte, ama la ricerca fotografica. Ama raccontare e raccontarsi, scatto dopo scatto. Ritratti, reportage, visioni. Ogni immagine una storia, una luce, un’ombra, una voce. Semplicemente vita.

Eugenio e Enrico Smith: Eugenio si occupa di post-produzione video per la televisione e il tempo libero lo dedica alla fotografia, la sua grande passione. Non c’è un genere fotografico in cui si riconosce, gli piace sperimentare e trovare sempre nuove forme di espressione ed è in continua ricerca www.eugeniosmith.com. Enrico ha insegnato storia dell’arte nelle scuole superiori di Latina e Nettuno ed è stato relatore di vari corsi e seminari. Dal 2010 pubblica brevi racconti ispirati ad opere d’arte visiva sulla rivista Equipèco (www.equipeco.org). Da questo connubio è nata l’opera in mostra. 

Federico Strinati: è un serio e compassato manager nel mondo dell’arte, ma in una vita parallela é un fotografo e un compositore. Nato, cresciuto e stabilizzato a Roma da oltre quattro decenni, ha approcciato sin da adolescente la fotografia e la composizione musicale come “urgenza” creativa. Il suo linguaggio predilige l’immagine di architettura, soprattutto rivolta al paesaggio urbano e storico-artistico volutamente reinterpretato e
decontestualizzato attraverso la prosa che accompagna ogni immagine, parte integrante della suggestione visiva.

Filomena Vezza: in tenerissima età a tre anni dopo la morte di mamma, si avvicina al mondo dell’arte, vivendo un anno con uno zio antiquario e corniciaio, e li capisce l’amore verso i paesaggi,  lo zio le diceva che lì poteva ritrovare la mia mamma. Dipinge sin da bambina iniziando con il figurativo, per poi riapprodare dopo anni nel 2015  entrando in contatto con Roma  e facendo varie mostre. La sua passione apre nuovi orizzonti  e nuove ricerche pittoriche come la tecnica con la cenere, sviluppata qualche mese fa, con cui trova una dimensione unica e speciale.

IN BREVE: 

MOSTRA “Il lato oscuro”
DATA: 7-8-9- aprile 2017
LUOGO: Millepiani, via Nicolò Odero 13, Roma (zona Garbatella)
VERNICE: Venerdi 7 aprile alle ore 19.30

Per informazioni aggiuntive: artivisive@bellami.it