13 marzo 2007: Il libro è servito

Letteratura tutta da gustare: si parla di cibo non solo per la mente ma anche per gli occhi.

Arriviamo al Tuma’s Book Bar e ci immergiamo in un’atmosfera cordiale e festosa che manifesta la scelta tematica del cibo. Mentre viene servito l’aperitivo si ha il tempo di salutare qualche amico, di fronte alle tele e istallazioni fotografiche di Francesca di Nardo, Daniela Masara e Sara Zorzino, pescando, accanto agli stuzzichini, aforismi e frasi celebri sul cibo e sul vino. Inizia la serata. Frammenti cult della storia del cinema: dalle celebri scene degli immensi piatti di pasta di Totò e Alberto Sordi, attraversando il neorealismo di Monicelli e Visconti, per proseguire con il Fellini di “Otto e mezzo” e con “Mamma Roma” di Pasolini, il cibo cambia nel tempo le sue rappresentazioni mediatiche e il montaggio ci permette di ripercorrere l’excursus dei miti collettivi e delle funzioni che il necessario rapporto con il cibo rappresentano per la nostra società. Riviviamo, in un flashback di ricordi: “La grande abbuffata”, “Lo chiamavano Trinità”, “C’eravamo tanto amati”, “L’anatra all’arancia”, “Il Marchese Del Grillo”, “Bianca”, “La Famiglia”… e ancora banchetti, pranzi, cene, ristoranti nei frammenti dei film contemporanei come “Una cena quasi perfetta”, “La vita è bella”, “La cena dei cretini” e “Un affare di gusto”: davanti a noi dolci e tavolate splendide nelle opere di Ozpetec e cibo malato, nell’attacco al McDonald’s di “Supersize me”; l’incantevole scioglievolezza di “Chocolat” e i mille significati simbolici dei tre personaggi di “The Dreamers”. Non manca una citazione del cinema asiatico negli estratti di Ang Lee e Wong Kar-Wai, che concludono il montaggio.

Entriamo nel vivo della serata con la presentatrice Francesca Targa che sfoggia un grembiulino per rispettare il tema scenografico. Con la consueta abilità satirica ci parla del cibo come cultura della quotidianità , di etnie e religione, di convivialità ed isteria da supermercato. I suoi monologhi sono alternati dalle interpretazioni di Ilenia Colizzi e Antonio Pacella, che ci regalano assaggi di brani di Eduardo De Filippo, Aldo Fabrizi e di Isabel Allende che, in “Afrodita”, ci invita a gustare con le orecchie, con gli occhi e con il palato.
I brani letti appartengono a diverse correnti letterarie e si esprimono con stili e lingue differenti rispettando quella convivenza di varietà eclettiche sempre presenti nelle serate del Circolo Bel- Ami. Subentra l’attore Francesco Bissi per i grandi nomi: il Rossini dell’“Opera Buffa”, il Leopardi di “Abbasso la Minestra”, il Petronio del Satyricon nell’estratto “La Cena di Petralcione” e, infine, il grande Achille Campanile. Le letture auliche sono inframmezzate dall’interpretazione femminile di Ilenia, che recita brani di letteratura contemporanea come “Golosità sociale” ,“Cinque quarti d’arancia” e “Kitchen” invitando a migliorare se stessi per render più gustosi i propri piatti. Sono state anche lette le poesie di Simone Petrucci e Iago, entrambi Soci del Circolo.
Termina la prima parte e, dopo tanta declamazione riguardo al cibo, si passa alla pratica: vino e panini con porchetta, per restare ancorati alla tradizione romana.

Prende la scena il mago Alessio Masci che esalta i presenti con una serie di divertenti e coinvolgenti numeri di prestigio. Per il ciclo BellamiRacconti è stato selezionato il racconto di Tommaso Chimenti, “Il nocchino del nonno”: una storia molto delicata sul Natale in famiglia che ci permette di rivivere i profumi e i sapori dei momenti descritti e di far volare indietro la fantasia alla riscoperta delle proprie radici. A dimostrare il desiderio del Circolo di diffondere la cultura e incentivare la promozione di propri autori, sono stati presentati al pubblico, e regalati ai fortunati sorteggiati, due libri di Franco Massari. La conduttrice lascia il palco alla cantante Francesca Bellucci la quale, nonostante le avversità, ha avuto l’abilità concludere la serata in grande stile, con canzoni e musiche sul cibo e sul suo rapporto con la vita.

Giulia Magliozzi